Fabio Petrella: La bocca del pesce

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Le antiche simbologie egizie del principio della vita sulla Terra viste attraverso l’evoluzione storico-religiosa dei significati astrologici delle costellazioni del Pesce Australe: la stella dell’Annunciazione di Gesù Cristo, Fomalhaut, la Bocca del Pesce e i suoi collegamenti con Sant’Andrea e il segno zodiacale dei Pesci.

Raffigurazione della costellazione del Pesce Australe

La primissima mitologia a cui fare riferimento per interpretare i significati astrologici delle stelle è quella egizia e, nel nostro caso, quella relativa all’emisfero meridionale a cui si collega l’iconografia antica relativa all’origine della vita sulla Terra, vista come un grande fiume che sbocca dall’abisso detto il Lago del Grande Pesce. Al tempo antico gli uranografici più completi erano quelli egizi perchè riportavano anche le stelle più meridionali rispetto a quelli babilonesi basati su osservatori astronomici posti a latitudini più settentrionali.

Particolare dello zodiaco di Dendera con l’Acquario e il Pesce Australe

Il Pesce Australe è raffigurato come il portatore d’acqua, intesa come acqua di vita o di Horus, il pesce dall’abisso, che ha anche una controparte oscura, Ketos, un femminile distruttivo. Questa dualità è rappresentata in diversi modi: coccodrillo e dudongo, due mucche, due donne o la dea Omoroca o Tamiat, tagliata in due da Belos.

Sulle antiche mappe celesti troviamo una corrente d’acqua che sgorga dalla Bocca del Pesce Australe dando l’impressione che esso nuoti verso la costellazione dell’Acquario sull’eclittica. In realtà si è sempre assunto che l’acqua celeste scorra verso il basso dal polo nord celeste verso l’abisso del sud e che venga versata dall’anfora dell’Acquario nella Bocca del Pesce Australe. Inoltre il fiume Eridano che nasce dalla stella Rigel ai piedi di Orione e sfocia presso la stella Achernar, seguirebbe un corso da nord a sud, o da sinistra a destra della sfera celeste.

La vita del mondo nata dall’acqua e immaginata come Ichthys, il Pesce, è rappresentata viene emessa dalla Bocca del Pesce Australe come “parola” che diventa “scritta” secondo quanto detto nell’Inno a Merodach; in ogni caso essa viene rilasciata dalla Bocca dell’Abisso, che è quella della Madre-Pesce ovvero la Bocca del Pesce.

Il simbolo mistico conosciuto come vesica piscis ha proprio la forma della bocca di un pesce, considerato limite estremo d’ingresso alla vita. Per estensione il termine è stato assimilato alla forma uterina, come tipologia “derivata”, ma il prototipo è la bocca del pesce che ha fatto nascere l’acqua di vita del mondo e il salvatore che venne in Egitto attraverso l’acqua sottoforma di pesce dell’inondazione. Prova ne sia che nel linguaggio ostetrico, il limite estremo di passaggio alla vita è chiamato la Bocca della Tinca. Pertanto si deve considerare che la Bocca del Pesce è la fonte primordiale della vita, che è diventata per estensione quella uterina.

Le bocche di tinca

Nello sviluppo teologico le figure geometriche ed anatomiche sono state mescolate nella vesica come simbolo del grembo. Non era così quando la Grande Madre di vita dall’acqua fu immaginata nel Pesce Australe. Diventa utero, a tutti gli effetti, quando la porta della vita è raffigurata con la forma di una vesica all’estremità femminile (o occidentale) di una chiesa cristiana.

Iconografia cristiana di “vesica piscis”

La Bocca del Pesce è stata riconosciuta nel Cielo come la porta primordiale di ingresso nella vita, al tempo in cui l’anima vitale veniva al mondo attraverso l’acqua. Nonostante il vero significato sia celato dalla dottrina, nei simboli sopravvive quanto basta per dimostrare che il figlio Cristo nelle braccia della Vergine circondata dalla vesica piscis ha lo stesso significato che aveva la figura nel planisfero dove l’acqua di vita sgorga dalla Bocca del Pesce, e la stella dell’Annunciazione è Fomalhaut, il cui nome arabo significa Bocca del Pesce o della Balena. L’Acqua di Vita in Egitto è ancora rappresentata da Ichthys il Pesce, ma viene poi personalizzata nella iconografia cristiana dal bambino come simbolo dell’eterna giovinezza. Mentre l’ovale è il simbolo dell’archetipo “Bocca di Pesce”, la Vergine e il Bambino sono l’equivalente realizzato in tempi successivi che simboleggia la Madre Divina che sporge il suo pesce dentro il lago, la piscina, il bacino o qualsivoglia tipo di acqua dell’abisso primordiale, come raffigurato nella mitologia astronomica. La vesica sopravvive nella Massoneria e anche nella Chiesa Cristiana, che fu fondata sul pesce e sul fonte a Roma.

Antica raffigurazione del pesce cristiano

Gli attributi specifici dell’apostolo Andrea sono un pesce o due pesci, infilati in un amo che il santo regge in mano o posati ai suoi piedi, insieme alla rete da pesca. Il culto del santo, confermato dalle narrazioni agiografiche e dalla maggior parte dei luoghi di venerazione, è legato alle isole, alle coste sul mare, alle acque e agli esseri acquatici. Le stesse caratteristiche del santo si ritrovano in un culto ben più antico e di origine precristiana, quello del dio greco Poseidone. Il santo è infatti il successore cristiano del dio greco dei mari, un culto antichissimo tramandato nella nuova fede cristiana. Ad esempio, Sant’Andrea e Poseidone vengono raffigurati entrambi insieme ad un pesce o ad un delfino. Poseidone lo si vede spesso rappresentato alla guida del suo carro trainato da cavallucci marini, circondato da pesci, delfini e altre creature marine. Padrone del mare, si dice che potesse scatenare maremoti e terremoti martellando il fondo marino con il suo tridente, che era l’arma usata dai pescatori di tonno, uno degli animali sacri al dio.

La processione di sant’Andrea davanti al duomo di Amalfi

Il santo dunque, dalla natura psicopompa connessa alle acque cosmiche, simboleggia il passaggio tra l’autunno passato e l’inverno che dovrà arrivare. La notte tra il 29 e il 30 Novembre è considerata una notte magica, uno spazio senza tempo tra il mondo materiale e spirituale dove chiedere agli spiriti e agli antenati uno sguardo al futuro attraverso riti divinatori. A livello astrologico, la stella connessa a Sant’Andrea, e ancor prima alle antiche divinità marine, era Fomalhaut. Situata nella costellazione del Pesce australe, tra il 4000 e il 2000 a.C, era considerata dagli antichi una stella regale e guardiana del Solstizio d’Inverno.

Immagine al telescopio di Fomalhaut (courtesy of Berkley Univs)

E’ la stella più luminosa tra le stelle del Sud, uno dei quattro punti fissi del percorso del Sole dell’epoca. Secondo alcuni astrologi, la stella ha una natura gioviana-saturnina, portatrice dell’influsso astrologico della costellazione dove risiede. La costellazione del Pesce Australe era considerata da Eratostene come il Grande Pesce Celeste, dove Fomalhaut, dall’arabo Fom al-ḥūt che significa “bocca del pesce”, è raffigurato nell’atto di bere l’acqua che scorre dalla brocca dell’Acquario. Nei tempi successivi agli egizi, l’influsso astrale proveniente dalla stella Fomalhaut, come sappiamo simbolo dell’ingresso alla vita, si manifestò a livello terrestre in varie espressioni della natura, quali il pesce e il delfino: questi animali totemici vennero successivamente antropomorfizzati dagli abitanti dei territori marittimi in divinità come Poseidone, Nettuno e Berobreo. Infine, con l’arrivo del cristianesimo, Sant’Andrea divenne il discendente delle precedenti divinità delle acque, della morte e dell’aldilà, espressione divina e nascosta del segno zodiacale dei Pesci in cui si trova posta Fomalhaut a 334° di longitudine eclittica.

Raffigurazione della costellazione dei Pesci

Nel Fengshui grande importanza viene data al punto dove sgorga l’acqua; nei giardini viene progettata con grande cura la direzione e l’intensità del getto, e infine il suo percorso e le anse che imprimono all’acqua il Qi più propizio. La forma geometrica della vesica piscis si allinea molto bene con le indicazioni del Fengshui e consente all’acqua di fluire armoniosamente diffondendo il Qi benefico ovunque.

Cascata d’acqua alla “vescica piscis” del Chalice Well di Glastonbury

Testo elaborato dagli scritti:
Ancient Egypt Light Of The World 2 Vol set di Gerald Massey
Sant’Andrea la porta d’inverno di Hasan Andrea Abou Saida (https://www.antrodithoth.com)

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